Ed eccoci qua, ora tocca a me. Dopo averlo scampato per due anni, ora il signor Covid si è aggiunto alla lista di chi mi rompe le balle senza invito e mi costringe a starmene a casa in quanto bomba batteriologica. Il che non è un bene considerando che già sono una bomba sexy. Vabbè.
Il ritorno alla vita reale mi piaceva parecchio, in questa quindicina di giorni sono avvenute cose impensabili pensando a qualche mese fa: pranzare in città, uscire la sera, fare delle conf call con senso, della durata giusta, nuovi contatti, nuovi contratti. Ma soprattutto arrivare a comprendere che quello che era il mio quotidiano era una parte della realtà proposta, non la realtà assoluta. Lo definirei appagante.
Cattelan. Su Netflix ci siamo divorati Una semplice domanda, quella relativa alla felicità, col punto di vista di uno che cerca di capirlo, ovviamente a 40 anni. Beh io ancora non l’ho capito, ma mi sono accorto di una cosa: sono un esperto. Non che io sia sta gran felicità, ma mi rendo conto che negli ultimi 20 anni ho dedicato totalmente la mia strada allo studio e alla pratica del concetto. Questo mi ha permesso di sviluppare empatia, di riconoscere ciò che non mi fa bene e che serve resistenza nella vita, non resilienza. Dall’altra parte, mi manca ancora da comprendere il perché di moltissime cose, e sono pervaso da un fortissimo senso di giustizia che vedo assente, mancante, latitante e lontana.
Meschinità. Collegandomi a quanto sopra, non riesco a far pace con questo lassismo nel lasciar correre, ma soprattuto nell’esserlo (non io) una merda conclamata e vantarsene pure. Vedo e sento gentaglia vantarsi di truffe, tiri mancini, vendette e schifezze varie. Che già il fatto di fare schifo dovrebbe bastare e invece no, come cantava la Pausini, qua ci si vanta pure di fottere il prossimo, la legge della giungla, il berlusconismo becero e quel populismo da quattro soldi che fa proseliti. Ma come fanno, dov’è la coscienza, uno specchio in casa mai eh? Non capisco, ma credo che mai capirò e va bene così.
Schiaffoni. Ci sono stati gli Oscar e no, nemmeno quest’anno ho vinto nulla, ma non è questo il punto. Will Smith ha sbroccato e ci ha fatto vedere che siamo lontani anni luce dal cancellare la mascolinità tossica. Personalmente ho sempre detestato la moglie, che poteva cogliere l’occasione per dare una lezione a tutti, alzandosi e andandosene via (per quanto mi riguarda per sempre, almeno dal mondo del cinema). Quella sarebbe stata una lezione. Anche un bel ceffone ovvio, ma la violenza non è mai la soluzione. A parte quando si sono menate Sirio e Solange davanti a Costanzo, quelle sì che erano botte astrali.
TG2 Salute. Tra le varie cose che mi sono imposto ormai che c’ho una certa (e vi aggiorno: continuo a non essere d’accordo con l’anagrafe) c’è la cura del mio involucro di carne e ossa. Quindi tre mesi fa presi un appuntamento per farmi mappare i nei. Tutto regolare, a parte che non pensavo di essere ispezionato anche a sud. Quello che invece mi ha sconvolto è stata l’accettazione della ASL. Perché tutti se la devono prendere con le persone al desk? Cambia qualcosa? Mi mette su un nervoso che metà basta, per cui quando uno è maleducato, io faccio l’esatto opposto. Sono stato sinceramente gentile con la malcapitata passacarte e lei ne è rimasta più sconvolta di me quando il dermatologo ha ispezionato il mio pisello.
Dal reparto quarantena di Chinatown è tutto, a voi studio.